Due fine settimana all’insegna dello stile, del comfort, della velocità e del mare azzurro di Sardegna. Continental Marine, cantiere gallurese specializzato nel rimessaggio di
MoreDue fine settimana all’insegna dello stile, del comfort, della velocità e del mare azzurro di Sardegna. Continental Marine, cantiere gallurese specializzato nel rimessaggio di barche a motore e a vela, nonché concessionario di vendita e assistenza per diversi marchi nautici, tra cui Rio Yachts e Scanner Marine, organizza nei weekend del 12-13 e del 26-27 giugno a Porto Pozzo, frazione del Comune di Santa Teresa di Gallura, due eventi dedicati al cantiere lombardo e a quello piemontese, che metteranno a disposizione dei clienti rispettivamente il Paranà 38 e l’Envy 770 per visite a bordo e prove in mare.
Il Rio Paranà 38, un “grande classico” del celebre cantiere del Lago d’Iseo, è un day-cruiser dalla doppia anima, classica e sportiva.
La comodità la fa da padrona sul Paranà 38, che vanta un pozzetto di dimensioni generose e un soft-top che trasforma la barca in un loft a cielo aperto, quindi, all’occorrenza, si può pranzare al riparo dal sole durante il giorno e cenare a cielo aperto la sera.
Lo scafo possiede linee morbide e filanti che anche la tuga, dalla forma aerodinamica, asseconda, regalando a questo coupé un carattere intraprendente e dinamico.
Sottocoperta si aprono spazi adatti a un utente particolarmente esigente: due cabine a tutto baglio e due bagni, cucina equipaggiata con dinette trasformabile, ampie vetrate che permettono una luminosità eccezionale, dettagli di stile e accessori esclusivi.
Dodici metri di eleganza e prestazioni eccellenti – velocità di punta intorno ai 36 nodi – grazie ai due entrofuoribordo Volvo Penta D4-300 dai consumi medi molto contenuti. Un coupé veloce, divertente e confortevole, ideale per crociere nel Mediterraneo.
L’altro modello in esposizione a Porto Pozzo è lo Scanner Envy 770, che racchiude in sé tutte le caratteristiche di eleganza e innovazione che hanno reso famoso in tutto il mondo il cantiere novarese, di cui Continental Marine è diventato da pochi mesi rivenditore autorizzato per la Sardegna. Si tratta quindi del primo modello Scanner che Continental Marine presenta al pubblico.
L’Envy 770 è proposto in versione entrofuoribordo e fuoribordo: quest’ultima rappresenta la novità di quest’anno e monta un Mercury V8 Verado da 300 cavalli, in grado di spinge il battello fino a una velocità massima di 47 nodi.
I tubolari, in hypalon neoprene e dalla cromia grigio-metallizzata effetto carbonio, sono sormontati dalla stampata di vetroresina, che contribuisce a dare all’insieme eleganza e sportività.
Un divanetto a U introduce al pozzetto, dove la seduta, con la doppia opzione per il driver seduto o stand-up, incorpora anche il mobile grill. All’occorrenza, la dinette di poppa si trasforma in un ampio prendisole. Ma la novità principale è a centro barca, con la consolle che offre una piccola cabina che può ospitare il wc.
Sulla parte frontale viene ricavata un’altra seduta, che può essere collegata al solarium prodiero tramite una prolunga per ampliarne la superficie.
Davvero generosa la pontatura prodiera rifinita in teak, che, oltre a creare ulteriore volumetria per ospitare il verricello dell’ancora, è ideale per l’accesso diretto dalla banchina.
Insomma, l’Envy 770 è un sundeck comodo, spazioso, duttile e veloce, dall’animo sportivo e dalla classe innata, pensato per emozionanti escursioni giornaliere.
Appuntamento dunque il 12-13 e il 26-27 giugno nella splendida cornice di Porto Pozzo per provare dal vivo l’eleganza del Rio Paranà 38 e l’ebbrezza dello Scanner Envy 770: il divertimento è assicurato.
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Scanner sceglie Continental Marine
Continental Marine è la nuova concessionaria di vendita e centro assistenza di Scanner Marine
Scanner Marine rafforza la sua presenza in Sardegna affidandoci la concessione di vendita della sua flotta e l’assistenza su tutta l’isola.
Il noto marchio piemontese, specializzato in gommoni e maxi-rib, ha stretto un accordo con Ugo Soldi, titolare di Continental Marine, cantiere nautico gallurese dedicato al rimessaggio di barche a motore e a vela.
Continental Marine, che da trent’anni rappresenta un punto di riferimento per l’assistenza e la revisione dei motori entro e fuoribordo, ha sede ad Aglientu (in provincia di Sassari) e dispone di una superficie di ben 1.200 metri quadrati e di 2.000 all’aperto, dove professionisti qualificati forniscono ai diportisti un servizio di alta qualità a 360 gradi: dai lavori di resinatura alla realizzazione di impianti elettrici, dal montaggio della strumentazione di bordo all’installazione di stabilizzatori, eliche di prua e di poppa, passerelle idrauliche, salpa ancora, winch elettrici, dissalatori e generatori, passando naturalmente per l’intera manutenzione dei propulsori.
“Siamo molto contenti di collaborare con Continental Marine – dichiara Fabio Montemitro, titolare di Scanner Marine – Loro cercavano un brand di gommoni d’alta fascia, mentre noi un punto vendita nel nord della Sardegna, zona per noi fino ad oggi un po’ scoperta: i due desideri combaciavamo, perciò abbiamo deciso di avviare questa cooperazione che, siamo certi, porterà a risultati positivi. Avere un supporto anche post-vendita in loco per noi è fondamentale e in questo Continental Marine ha dimostrato negli anni di essere assolutamente affidabile“.
“I maxi-rib di Scanner Marine, oltre a essere imbarcazioni di lusso e all’avanguardia, sono completamente differenti dagli altri, e noi di Continental Marine siamo davvero felici e onorati di poterli rappresentare – spiega Ugo Soldi – La loro gamma dai 7 ai 14 metri soddisfa un’ampia fascia di armatori e questo è sicuramente uno dei principali punti di forza di Scanner. Ciò che possiamo promettere non è altro che quello che abbiamo sempre fatto finora: offrire il massimo dell’assistenza ai nostri clienti“.
Il nostro staff offre ai clienti un tempestivo ed efficiente servizio di pronto intervento, rimorchio e riparazione, nel caso in cui la loro imbarcazione riscontrasse un problema o un danno in navigazione.
E’ una grande competenza la nostra che, non a caso, ci ha permesso di diventare il cantiere di fiducia del gruppo editoriale The International Yachting Media, che da ormai cinque anni incarica Continental Marine di “metter mano” (l’unico a poterlo fare!) sul Daydreamer, la barca-laboratorio della redazione che, fra l’altro, si sta preparando per la crociera tecnica Mille miglia in Tirreno e, proprio per questo, si trova attualmente da noi, per essere tirata a lucido in vista della lunga navigazione estiva.
Continental Marine è anche concessionaria di vendita e assistenza per altri e diversi marchi: Rio Yachts, celebre per i suoi open e i suoi coupé Made in Italy, i motori Honda, Polyform, specializzato in barche da pesca fino ai 30 piedi, e Scout Boats, casa americana che produce fisherman.
A questi si aggiunge dunque Scanner Marine, che dal 1989 realizza gommoni dall’anima sportiva, famosi in tutto il mondo per l’inconfondibile design e le ottime prestazioni di carena, costruiti con materiali di alta qualità e 100% custom. Scanner, che ai prossimi saloni d’autunno presenterà il nuovo e attesissimo Envy 1200, ha quindi scelto Continental Marine per potenziare la sua rete vendita in Sardegna.
Prova del Daytona sul lago d’Iseo
Rio Daytona
Nemmeno la neve ferma l’inarrestabile successo del nuovo Daytona di Rio Yachts.
Iseo, 13 febbraio 2021: insieme ad un cliente siamo andati sul lago per fargli provare l’ebrezza della guida sportiva del nuovo Rio Daytona .
Durante le prove abbiamo raggiunto e superato i 42 nodi di velocità e ci siamo divertiti a virare, anche molto stretti, per far provare l’adrenalina che trasmette la nostra nuova imbarcazione.
Il cliente si è detto entusiasta dalla prova.
Installazione Raymarine RayMic : microfono wireless e VHF
E’ arrivata una soluzione che permette di utilizzare l’apparato radio VHF principale in qualsiasi punto dell’imbarcazione, senza per questo doverla cablare .
Si chiama RayMic ed è un microfono wirless che si accoppia al VHF di Raymarine, sfruttando così tutta la praticità di un dispositivo portatile che utilizza, però, la potenza di segnale di quello fisso e l’elevazione della sua altenna. Possiamo così dire addio ai secondi VHF portatili con una portata ridotta, alle ingombranti e limitate cornette collegate ai cavi, e al dover scendere in quadrato per effettuare le chiamate importanti.
Installare un sistema che ci permette di utilizzare il VHF in modalità wireless significa quindi godere di maggiore comodità in manovra e di un più alto livello di sicurezza in navigazione, soprattutto in equipaggio ridotto.
Abbiamo installato il Raymarine RayMic sul Daydreamer e di seguito vi raccontiamo come è andata.
VHF Raymarine RayMic : il kit e l’installazione
Il kit wirless è composto da tre elementi, tutti impermeabili, che possono essere installati sia sottocoperta che all’aperto.
RayMic, il microfono senza fili che, accoppiato al VHF, permette lo speaking in entrata e in uscita e fa anche da ripetitore dei comandi. E’ inoltre completo di supporto fisso di ricarica a induzione.
Altoparlante attivo, anch’esso wirless, può essere installato in qualsiasi punto dell’imbarcazione.
Hub Wireless che, collegato al VHF fisso, trasmette audio e dati, da e verso le altre unità.
L’installazione è davvero rapida: essendo tutti accessori wirless, i tre componenti necessitano solamente di una fonte di alimentazione e di nessun altro cablaggio. Noi ci siamo fatti aiutare da Ugo Soldi di Continental Marine che, grazie alla lunga esperienza, ha eseguito il lavoro in poco più di un’ora.
L’unica connessione obbligatoria, è quella dell’hub wirless, che va collegato al VHF di Raymarine (da controllare se il modello di quest’ultimo è compatibile con il sistema!) con un unico cavo che fornisce sia l’ alimentazione all’hub, che la connessione dati.
Questi tre accessori possono essere posizionati a bordo in base alle proprie necessità e alla tipologia di imbarcazione. Noi, sul Daydreamer, abbiamo optato per installare la base di ricarica del microfono al carteggio, l’Hub wirless a centro barca e l’altoparlante in esterno, vicino al timone.
Questa soluzione ci permette di ricaricare e riporre il microfono all’interno (l’autonomia in stand-by è di 100 ore!), di sentire l’audio quando siamo al timone tramite l’altoparlante, che può rimanere sempre acceso in navigazione poiché alimentato dal circuito degli strumenti e, infine, di mantenere equidistante da prua e da poppa l’hub, che è il centro del nostro segnale.
L’intera procedura di installazione, è verificabile dal video. Vi consigliamo di prestare particolare attenzione all’accoppiamento tra il microfono e il VHF, poiché le istruzioni su dove trovare la password da inserire, variano da apparato ad apparato.
Il test del kit Wirless Raymarine RayMic
Conclusa l’installazione dei tre componenti, procediamo con il test.
Accendiamo il microfono e, guardando i display, notiamo che cambiando stazione da quest’ultima il comando viene ripetuto sul VHF e viceversa. RayMic e Ray63 (il nostro modello di VHF) funzionano, sono quindi correttamente accoppiati.
Usciamo in coperta con il microfono in mano, ci accomodiamo in pozzetto e proviamo ad effettuare una chiamata di prova. Detto fatto: il porto ci risponde e la conversazione avviene tutta tramite il microfono, la qualità del suono è impeccabile.
Proviamo ad effettuare una seconda chiamata portando il microfono all’estrema prua. Lo facciamo per per testare il segnale e per provare anche l’altoparlante a poppa a cui io rimango vicino, simuliamo così una tipica manovra eseguita in due persone. Il microfono non ha problemi di ricezione del segnale e io mi godo dalla timoniera la conversazione che ascolto dall’altoparlante. Anche quest’ultimo funziona.
Non ci resta che testare la portata del segnale wirless. Scendo dal Daydreamer, percorro la banchina con il microfono e, fino a 30 metri di distanza, rimango perfettamente collegato al VHF. Questo significa che installando l’Hub al centro di un’imbarcazione, lo stesso potrà essere utilizzato anche su imbarcazioni molto grandi.
Conclusioni
Il sistema RayMic Wirless si è dimostrato facile da installare, pratico e funzionale.
Farà comodo agli armatori che avranno, sia in manovra che in navigazione, il VHF sempre a portata di mano.
Anche sugli yachts di grandi dimensioni il nuovo sistema di Raymarine potrà fare la differenza, e non solo grazie alla portata del segnale. L’hub supporta fino a tre microfoni, che possono funzionare insieme agli altoparlanti anche come una rete di comunicazione interna, a circuito chiuso. Una funzionalità che sarà molto apprezzata da comandanti e crew di professionisti.
Ultima pillola: se la barca dovesse “nascondere la cornetta”, il microfono del RayMic è dotato di un allarme sonoro. Ritrovarla non sarà mai un problema…
Installazione dissalatore Schenker Zen 50
Unpacking dello Schenker Zen 50
Quello che arriva è uno scatolone solo, che già a prima vista lascia presagire la compattezza dell’impianto. All’interno, ben imballati, troviamo le seguenti componenti:
- il dissalatore, che funziona per osmosi inversa e dall’aspetto simile ad una valigietta 24 ore, i cui ingombri massimi misurano 658,8 x 384,9 x 113 cm.
- La pompa, che è alimentata a 12 o 24 V, i cui ingombri massimi misurano 435 x 265 x 229 cm
- Un filtro a carboni attivi, accorpato ad un’elettrovalvola e ad una valvola di intercettazione per l’autoclave
- Un filtro a 5 micron accorpato ad un accumulatore di pressione
- Una valvola di non ritorno a T
- Un filtro a parete per l’acqua salata
- Un tubo di uscita per l’acqua dolce (5 m)
- L’interruttore a pulsantiera con comando On, Off e Flushing
Queste parti, una volta collegate, andranno a comporre il sistema di dissalazione. Nella confezione sono inoltre presenti questi accessori:
- Un chiave circolare per svitare i filtri
- Una serie di raccordi per i tubi lineari e a gomito
- Alcune di piastre di fissaggio
- Viti per il montaggio
Quello che invece dobbiamo procurarci, per l’installazione dello Schenker Zen 50 sono i tubi, ad alta e bassa pressione, che serviranno per collegare le varie parti, tra loro ed alle prese a mare.
Installazione dello Schenker Zen 50
Come dicevamo poco fa, la scelta del posto dove installare un dissalatore sul Daydreamer era problematica. Dopo aver scartato i gavoni di poppa, gli unici spazi liberi risultavano essere i gavoni posti sotto il letto armatoriale di prua anche se, in nessuno di questi ci sarebbe stato un normale dissalatore con macchina, filtri e pompe in un unico blocco.
Lo Schenker Zen era quindi l’unica alternativa possibile e, dopo attente misurazioni e valutazioni, abbiamo scelto di installarlo, scomponendone le componenti, nei diversi gavoni presenti a prua.
I gavoni sono tre e ognuno di loro è in grado di ospitare comodamente alcune delle parti, in modo che risultino facili da raggiungere, oltre che per l’installazione, anche per le eventuali manutenzioni.
Un altro vantaggio di questo posizionamento, che abbiamo potuto scegliere, è dato dalla sua vicinanza alle prese a mare, al serbatoio dell’acqua dolce e agli scarichi in murata, cioè le tre componenti esterne a cui il dissalatore deve essere collegato. Non dovremo quindi fare correre tubi per tutto lo scafo.
Nel video di seguito tutti i dettagli dell’installazione che in generale possiamo riassumere così: il filtro dell’acqua salata, che attinge da una presa a mare e il filtro a carboni attivi che attinge al circuito dell’acqua dolce di bordo, vanno entrambi collegati alla valvola a T di non ritorno. Il tubo di uscita di quest’ultima viene collegato al gruppo pompa che così, a secondo dell’esigenza, riceve acqua dolce o salata. La pompa che ha il compito di prelevare l’acqua salata e di metterla in pressione, si collega, a sua volta, tramite un tubo ad alta pressione, al filtro a 5 micron e all’accumulatore.
Queste ultime parti vanno collegate alla macchina per l’osmosi inversa che scarica l’acqua dissalata nel serbatoio, mentre quella salata di scarto finisce fuori dall’imbarcazione tramite un tubo che va collegato ad un’uscita in murata.
Con un buono studio del posizionamento e ancoraggio delle parti, non si incontrano particolari problemi, ed il corpo del dissalatore può essere posizionato si in verticale che orizzontale. Noi abbiamo solo dovuto praticare alcuni fori per far passare i tubi che collegano le parti e “tirare” una fonte di corrente a 12 V, con un cavo di sufficiente sezione, vicino alla pompa. E’ comunque un lavoro che vi consigliamo di fare eseguire da un professionista che nel nostro caso è Ugo Soldi di Continetal Marine.
Il tempo totale che abbiamo dedicato all’installazione dello Schenker Zen 50, al netto dello studio sul posizionamento, è stato di una solo giornata di lavoro.
Il primo test dello Schenker Zen 50
Un primo ottimo risultato lo abbiamo subito riscontrato durante la procedura di prima accensione del dissalatore, quella in cui l’impianto si riempie per la prima volta.
Abbiamo tenuto premuto per cinque secondi il tasto di risciacquo sulla pulsantiera di comando e, come da procedura, il dissalatore si è acceso ed è andato in pressione. Dopo circa 4 minuti ha iniziato, senza incertezze, a produrre acqua dolce.
Un risultato che non sembrerà vero a chi ha già avuto a che fare con i dissalatori che, molto spesso, danno in questa fase qualche grattacapo.
Alla seconda accensione il dissalatore ha iniziato, di nuovo senza incertezze, a produrre acqua dolce a pieno regime, riempiendo rapidamente la piccola bacinella di raccolta che abbiamo utilizzato per la verifica, non aspettandoci un risultato così immediato. La portata del dissalatore è quindi ottima, fin dal suo primo utilizzo.
Lo Zen 50 ha operato senza bisogno di regolare il flusso della pressione, che la macchina esegue in automatico, un grade vantaggio che sarà molto apprezzato così come le funzioni di controllo da remoto, che permettono lo start and stop programmato e il funzionamento a mezza potenza per il risparmio energetico.
Conclusioni
Lo Schenker Zen 50, viste le ridotte dimensioni del corpo dissalatore e la possibilità di installare i filtri e la pompa separati (quindi anche nei più piccoli gavoni), si presta ad equipaggiare barche su cui prima era impensabile poter disporre di acqua dolce, come nel nostro caso, ora potremo infatti contare su di una produzione di ben 50 lt/h.
Altri punti a suo vantaggio sono la facilità di installazione, che può essere eseguita in acqua, quella di utilizzo e l’impatto energetico che si attesta a ad un consumo medio di 250 W, rendendo di fatto possibile alimentare la macchina esclusivamente con il pacco batterie, un elemento importante per imbarcazioni spesso sprovviste di un generatore.
Già dopo l’installazione noi non possiamo che esprimere un parere positivo su questo dissalatore compatto che, oltre ad aver funzionato al primo colpo, da “piccolo”, si è dimostrato subito grande.